Santa Maria Immacolata

Immacolata Concezione
L'Immacolata concezione, di A. Cortina
Festa religiosa
Data 8 dicembre
Avvenimento celebrato Concepimento diMaria
Data d’istituzione 8 dicembre 1854

L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dalpeccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.

La Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l’8 dicembre. Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858).


Fondamenti biblici

Storia del dogma

Il Cattolicesimo vede in alcuni testi biblici non una prova, quanto un’avvisaglia di quella che sarà la dottrina del magistero. Bisogna ricordare che, secondo la teologia cattolica, la scrittura non è l’unica fonte della fede: anche la Tradizione della Chiesa è luogo teologico.[1]

Nell’Antico Testamento, il cosiddetto Protovangelo della salvezza presenta la donna (Eva) come prefigurazione di Maria:

« Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno » (Genesi 3,15)

Maria ponendosi al servizio di Dio, permette l’entrata del Salvatore nel mondo (Luca 1,38). Maria quindi, nella lettura tradizionale della Chiesa, partecipa, anche se in forma subordinata, alla vittoria di Cristo sul peccato.

Altre suggestioni veterotestamentarie del dogma sarebbero ravvisabili nel Cantico dei Cantici e nei Proverbi:

« Quando non esistevano gli abissi, io fui generata;
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua. » (Proverbi 8,24)
« Tutta bella tu sei, amica mia,
in te nessuna macchia » (Cantico 4,7)

Nel Nuovo Testamento il passo principale considerato dalla tradizione cattolica come conforme al dogma dell’Immacolata Concezione è il saluto rivolto dall’arcangelo Gabriele a Maria:

« Rallegrati, piena di grazia » (Luca 1,28)

Dottrina del magistero

L’Immacolata di Bartolomé Esteban Murillo

Lungo i secoli la posizione del magistero è stata prudente: per quanto il chiaro e definitivo pronunciamento pontificio si ebbe solo nel 1854, furono diversi gli interventi a favore della posizione immacolista.

Papa Sisto IV (m. 1484) introdusse a Roma la festa liturgica della Concezione. Sul piano dogmatico non si pronunciò, ma con le bolle Cum Praeexcelsa (1477) e Grave Nimis (1482) proibì a macolisti e immacolisti di accusarsi vicendevolmente di eresia. Papa Alessandro VII emanò nel 1661 la bolla (che non ha l’autorevolezza e il significato teologico dell’enciclica) Sollicitudo, dove si dice a favore dell’Immacolata Concezione. Clemente XI nel 1708 rende universale la festa dell’Immacolata, già localmente celebrata a Roma e in altre zone della cristianità.

Nel 1848 Pio IX mostra l’intenzione di chiudere la questione in maniera autorevole e definitiva. Istituisce una commissione di teologi e una di cardinali, dalle quali però emerge il parere contrastante circa l’Immacolata. Anche Rosmini, pur ritenendola “moralmente sicura”, sconsiglia di definirla dogmaticamente. Il Papa decide allora di valutare il parere collegiale dei vescovi, che nella tradizione cattolica ha valore magisteriale subordinato a quello pontificio, e lo fa con l’enciclica Ubi Primum del 1849. 546 dei 603 vescovi consultati si dichiarano a favore del dogma. Il Papa fa preparare la bozza dell’enciclica, che dopo 8 redazioni viene promulgata l’8 dicembre 1854 col nome Ineffabilis Deus.

Queste sono le parole che concludono l’enciclica e proclamano solennemente il dogma:[11][12][13]

(LA)

« […] declaramus, pronuntiamus et definimus, doctrinam quae tenet beatissimam Virginem Mariam in primo instanti suae conceptionis fuisse singulari omnipotentis Dei gratia et privilegio, intuitu meritorum Christi Iesu Salvatoris humani generis, ab omni originalis culpae labe praeservatam immunem, esse a Deo revelatam atque idcirco ab omnibus fidelibus firmiter constanterque credendam. »
(IT)

« […] dichiariamo, affermiamo e definiamo ladottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per una grazia ed un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli. »

Il dogma non afferma solamente che Maria è l’unica creatura ad essere nata priva del peccato originale – e ciò fin da 40 settimane prima della sua nascita, e cioè dal momento del suo concepimento da parte dei genitori, Anna e Gioacchino – ma aggiunge altresì che Maria, in quanto ritenuta madre di Dio, per speciale privilegio non ha commesso nessun peccato, né mortale né veniale, in tutta la sua vita.

La dottrina attuale della Chiesa è che Dio conferisca l’anima alla persona umana non appena essa si forma, nel suo primissimo istante, e cioè al momento del concepimento[14]. La dottrina sull’Immacolata Concezione di Maria dà forza, nella visione cattolica, al pensiero della Chiesa sugli embrioni, ritenuti persone umane a tutti gli effetti, dotati di anima.

Il convincimento della Chiesa in ordine alla preservazione di Maria dalla macchia del peccato originale è relazionato a questa riflessione: non sarebbe stato “conveniente” che il Figlio di Dio si incarnasse nel grembo di una donna se questa non fosse stata perfettamente monda da qualsiasi peccato.

A differenza dell’apertura verso la dottrina dell’Assunzione, questo dogma non è concepito né condiviso in nessuna sua forma dalle altre confessioni cristiane (nemmeno dalla Chiesa ortodossa che però neppure lo nega),[15] in quanto non solo considerato in disaccordo con leScritture e/o non supportato dalla Tradizione,[16] ma pure poiché introduce nella religione del Nazareno quel concetto di Bene preventivo su cui Pierre Bayle fonderà un’antiteodicea che ha condotto all’esito ateo ritenuto fin qui più convincente e dirompente.

Nella liturgia: Solennità dell’Immacolata Concezione

Per sottolineare l’importanza del dogma la Chiesa cattolica celebra l’8 dicembre la solennità dell’Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria con la Messa Gaudens gaudebo. Questa festività era già celebrata in Oriente nel sec. VIII, e venne importata nell’Italia meridionale da monaci bizantini, propagandosi poi a tutto l’Occidente, soprattutto su iniziativa degli ordini religiosi benedettini e carmelitani. Fu inserita nel calendario della Chiesa universale da papa Alessandro VII con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum dell’8 dicembre1661.[17]

L’8 dicembre del 1857, papa Pio IX, inaugurò e benedisse a Roma , il monumento dell’Immacolata, detto di Piazza di Spagna, in realtà nell’adiacente Piazza Mignanelli.

Papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come omaggio alla Vergine; il suo successore, papa Giovanni XXIII, nel 1958, uscì dal Vaticano e si recò personalmente in Piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Vergine Maria un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. Tale consuetudine è stata continuata anche dai papi successivi. Curiosamente Paolo VI nel 1974, per rispettare il divieto di circolazione automobilistica durante l’austerità, adoperò una carrozzella a cavalli, la botticella.

La visita in Piazza di Spagna prevede un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L’omaggio all’Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, preghiere litaniche e alcuni canti mariani, tra cui il Tota pulchra.

Apparizioni mariane relative al dogma dell’Immacolata Concezione

Due apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa cattolica hanno a che fare con questo dogma e ne sono considerate una conferma diretta. Nel 1830 santa Caterina Labouré, novizia nel monastero parigino di rue di Bac, fece coniare una medaglia (detta poi la medaglia miracolosa) che riportava le seguenti parole, da lei viste durante un’apparizione della vergine Maria: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”. Nel 1858, quindi quattro anni dopo la proclamazione del dogma, la veggente di Lourdes santa Bernadette Soubirousriferì che la Vergine si era presentata con le parole “Io sono l’immacolata concezione”.

Nell’arte

Il tema dell’Immacolata Concezione iniziò ad apparire in opere artistiche fin da quando si accese il dibattito, che vedeva schierati da una parte i Francescani e le ramificazioni dell’Ordine benedettino, legate al pensiero di sant’Anselmo e san Bonaventura, e dall’altra i domenicani, legati alla trattazione offerta da san Tommaso d’Aquino.

Inizialmente il tema veniva affrontato dagli artisti gotici in maniera “criptica”, dove cioè si rimandava allo spettatore la conclusione, mettendo magari una serie di simboli e metafore facilmente decodificabili. Nel XV secolo le opere d’arte divennero più evidenti, propendendo per una o l’altra ipotesi, ben comprensibile dalla lettura di elementi che chiarivano l’intervento divino in tali episodi della vita di Anna e Gioacchino e dell’infanzia della Vergine. Più coraggiose furono le opere legate al tema della Disputa sull’Immacolata Concezione, dove gli artisti ritraevano, caso più unico che raro nell’arte sacra, il parere contrastante dei dottori della Chiesa: ne è un esempio la tavola agli Uffizi di Piero di Cosimo.

Con la Controriforma venne stabilita l’iconografia fissa legata al concetto dell’Immacolata, che sarà quella ratificata dal dogma.